L'interessantissimo post dell’attuale Sindaca Chiara
Appendino, sui derivati, merita proprio di essere letto. Lo ha pubblicato il 22
febbraio 2011 su http://beppegrillo.it col titolo "Qualche
numero sui Derivati torinesi".
Ne leggiamo alcuni passaggi:
"Al 31/12/2009 il debito residuo del comune di Torino, calcolato
esclusivo sulle voci di debito di
finanziamento, quindi quelle forme di prestito erogate da terzi e sui
quali generalmente vengono pagati interessi passivi, era pari a circa 3,2
miliardi di euro”. "Un fardello che Palazzo Civico e noi cittadini ci
trascineremo dietro per molto tempo,
dato che i primi Derivati scadranno nel 2016 mentre altri arriveranno
fino al 2037”.
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Sulla base di quanto scritto a suo tempo
dalla Sindaca Appendino, come cittadini contribuenti ridotti all'osso ci
chiediamo: "Perché il Comune di Torino, non segue l’esempio di tanti altri
Comuni quali Rimini, Cattolica, Recanati ecc. che
sono usciti brillantemente da un gioco al massacro che, a conti fatti, risulta
essere peggio di una roulette russa?
Nel contesto, il caso riguardante il Comune
di Acqui Terme vale come pietra miliare...dove dei coraggiosi Cittadini
sono riusciti a portare alcune banche davanti ai giudici...uscendone poi
vittoriosi.
Le strade per rimediare ci
sono: le hanno indicate la Corte Dei Conti e la Corte di Cassazione.
Uscire dai derivati si può e
si deve. Con la montagna di soldi pubblici che il Comune di Torino andrebbe a
recuperare quanti interventi, in più, potrebbero esserci a sostegno del
Sociale? E quante imposte comunali potrebbero essere diminuite al cittadino
pagatore?
F.sco Della Rovere Savino
Guarino Giacomo
Il Segretario Nazione di L & P Coord. gruppo Contabilità
Pubblica
https://libertaeprogresso.blogspot.it https://lalfiere.blogspot.it
(Ciclostilato in proprio -corso Regina Margherita n° 158 - TO - 1°dicembre 2017)
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