# Contabilità dello Stato e degli Enti Pubblici

#Il Comune di Tecanati è uscito dai Derivati  

    Il Comune di Recanati ha raggiunto un accordo anticipato ddi fine rapporto con la banca che gli aveva venduto i contratti derivati: l’ultimo dei quali scadeva nel 2025. La vicenda cominciata nel 2001 si è protratta fino al 2004, quando il Comune ottiene l’anticipata estinzione dei Contratti Derivati ancora in piedi.  
   Su indicazioni della Corte dei Conti, infatti, a causa del crescente costo dei sudetti Titoli, l'Ente romagnolo, fortemente deficitario al riguardo, nel 2009 affidava ad una società specializzata l’analisi dell'intera questione, intraprendendo quindi un'azione legale. 
   Il risultato finale del ricorso alla Legge...che dovrebbe portare alla riflessione tutti gli Enti Pubblici italiani vittime dei Derivati è il seguente: Il Comune di Recanati  se l'è caverà con un esborso limitato al 30% della cifra totale prevista, come penale, in caso di soluzione anticipata dei Contratti.  

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   # L'Alfiere Solidale: 
"Il Comune di Torino - anno 2002 - situazione Derivati" 
  
   Il bilancio del Comune di Torino presenta alcune criticità, avendo in funzione 25 contratti Derivati sottoscritti tra il 2002 ed il 2007. Alcuni dei quali derivanti da rinegoziazioni di precedenti contratti. Per un ammontare complessivo di € 942.799.879,90.
   Le banche interessate sono diverse e fra queste c’è anche la banca che attualmente svolge il servizio di Tesoreria comunale. 
  Alcuni esperti che hanno esaminato la documentazione relativa ai derivati, ritengono che molti di questi non siano adatti alla funzione per la quale erano stati sottoscritti: Coprire le finanze comunali dai rialzi dei tassi di interesse. 
  Un esempio alcuni di detti derivati utilizzano come parametro Libor Us$, a fronte di debiti che il Comune ha ovviamente contratto in Euro. Vediamo allora cosa ha stabilito la giurisprudenza. Il Consiglio di Stato, Sez.V, 7 settembre 11, n.5032 e recentemente il Tribunale di Milano, sentenza n.5118 del 2011, hanno espresso chiaramente la seguente linea: I contratti derivati che non rispondono alle finalità di gestione del rischio, ovvero sono speculativi devono essere annullati. Mi sembra del tutto logico, visto che si parla di denaro degli Enti locali, soldi pubblici. Il Comune di Torino abbandonando questi contratti recupererebbe centinaia di milioni di € - da destinare ai bisogni dei cittadini, che in questo momento ne avrebbero un forte bisogno.  

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Il divieto di ricorrere ad #Operazioni di finanza derivata.


La tematica degli strumenti finanziari derivati, riguarda sia l’Amm.ne centrale sia gli enti territoriali. Riguardo agli enti territoriali molti Comuni sono usciti da questa forma di investimento, altri come il Comune di Torino ne hanno ancora in essere 21, alcuni dei quali scadranno addirittura nel 2037.

Il divieto di ricorrere ad operazioni di finanza derivata è posto      comma 3 del novellato art. 62 del citato DL n. 112/2008, prevede una serie di eccezioni, individuate   dai successivi commi 3-bis, 3-ter e 3-quater introdotti dalla legge di stabilità 2014e precisamente:

a) le estinzioni anticipate totali dei contratti relativi agli strumenti finanziari derivati;

b) le riassegnazioni dei medesimi contratti a controparti diverse dalle originarie, nella forma di novazioni soggettive, senza che vengano modificati i termini e le condizioni finanziarie dei contratti riassegnati;

c) le ristrutturazioni dei contratti derivati a seguito di modifica della passività alla quale i medesimi contratti sono riferiti, esclusivamente nella forma di operazioni prive di componenti opzionali e volte alla trasformazione da tasso fisso a variabile o viceversa aventi la finalità di mantenere la corrispondenza tra la passività rinegoziata e la collegata operazione di copertura;
d) i contratti di finanziamento che includono l'acquisto di cap da parte dell'Ente (art. 62, comma 3-bis).

Il ricorso agli #Strumenti di finanza derivata da parte degli Enti territoriali.
Il ricorso agli strumenti di finanza derivata da parte degli Enti territoriali ha subito negli ultimi anni una diminuzione per effetto della normativa sempre più stringente susseguitasi in tale materia.


Con l’introduzione del decreto legge 10 ottobre 2012 n. 174 convertito, con modificazioni, nella legge 7 dicembre 2012 n. 213 le modalità e le procedure del sistema di controlli della Corte Dei Conti, delineate dalla legge n. 266/2005 per gli Enti locali, sono state estese anche alle Regioni.
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Italia #160 miliardi di #Strumenti finanziari derivati (valore nozionale).
Le stime ufficiali, alla fine del 2014 indicano in 160 miliardi di euro, il valore nozionale degli strumenti finanziari derivati. Relativamentemark to market, la penalità da pagare per uscire anticipatamente dai contratti derivati, si registrava una perdita potenziale di circa 42 miliardi di euro.
Discesa dei tassi di interesse e diminuzione del valore dell'euro rispetto ai massimi del 2008.
All'inizio del 2015 il valore nozione dei derivati sottoscritti dagli Enti territoriali è di poco inferiore ai 25 miliardi di euro. 
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#Penalità da pagare alla Banca per uscire anticipatamente da un contratto derivato.

 
Un'opinione si diffonde a Torino, rinegoziare il Debito del Comune con le banche, soprattutto per quanto riguarda i 21 Contratti di strumenti finanziari derivati in essere, alcuni dei quali scadranno addirittura nel 2037.Quando si parla di strumenti finanziari derivati, si devono sempre ricordare due valori:

Il nozionale  ossia il valore dell'attività finanziaria cui è legato un contratto derivato. 

Il mark  to market  ossia la penalità da pagare alla banca per estinguere anticipatamente il contratto derivato.

Il mark to market riaguardante i derivati del Comune di Torino ammonta a 160.758.591 milioni di euro (la cifra la si trova in CORTE  DEI  CONTI  IN  SEZIONE  REGIONALE  DI  CONTROLLO  PER IL  PIEMONTE – adunanza del 6 giugno 2017 – pagina 7 )
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#Strumenti Finanziari Derivati: se li conosci li eviti.

Sabato ero a cena con un gruppo di vecchi amici. 

Ho chiesto loro se conoscevano gli strumenti derivati: ne avevano sentito vagamente parlare.

Ho chiesto ancora se sapevano che il Comune di Torino ha in essere 21 contratti di strumenti finanziari derivati, alcuni dei quali scadranno nel 2037: cadevano dalle nuvole.

Sono fermamente covinto che si debba divulgare questo tipo di notizia. 

Il denaro pubblico è di ogni componente della Collettività, è giusto quindi divulgare al massimo ogni notizia riguardante il denaro pubblico.

Gli strumenti finanziari derivati sono investimenti ad altissimo rischio. 

Una domanda che mi continuo a porre, se un Comune che ha investito solidi pubblici in derivati, perde denaro grazie a questi derivati, chi ci rimetterà?
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 #160,76 milioni di euro, la #Penalità da pagare dal #Comune di Torino, per uscire anticipatamente dai DERIVATI.
"Tali contratti, sempre al 31 dicembre 2015, presentano un mark to market, cioè una penalità da pagare, solo ed esclusivamente nel caso di estinzione anticipata, di 169,76 milioni di euro, che rappresenta il 23,74% dell'ammontare di debito gravato del contratto  di derivato eventualmente da estinguere."
(fonte: Città di Torino, Relazione illustrativa al Rendiconto esercizio 2015 \ allegato 2 alla deliberazione n.mecc. 2016 /01458/024)

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