lunedì 21 maggio 2018


In risposta a Magda Negri (Facebook 15 maggio ore 06:19
Gent.ma signora, rimpiangendo la non presenza di Pietro Scoppola (passato a miglior vita nel 2007) Lei scrive: "Ah se fosse ancora vivo Pietro Scoppola che teorizzo la fine della Repubblica dei partiti...!" e prosegue alla sua maniera, scrivendo di partiti miniaturizzati che si sbranano per la conquista del potere. Che studiano staffette e comitati di compensazione extraparlamentari. Che per accordi traballanti manipolano i loro elettori: trasformandoli in fans telematici. Che stravolgono la Costituzione cercando una testa di legno disposta a fare il Presidente del Consiglio su commissione. Che per Di Maio Palazzo Chigi sarebbe il Palazzo d'Inverno...da conquistare todo-modo. Mentre per Matteo Salvini la presa del governo sarebbe il medium per testare la sua creatura, cioè la nuova Lega lepenista e anti-europea che sfida Merkel con l'onorevole Claudio Borghi. Infine sottolinea più marcatamente che, delle due formazioni politiche, a preoccuparLa non sono tanto gli aspetti programmatici, quanto la loro "feroce natura intimamente totalitaria". Per cui se Governo dovesse nascere...da questa combinazione non necessaria fra due elettorati populisti, a suo avviso ne verrebbe fuori una questione di democrazia.
Circa il mio interessamento al suo scritto Le comunico che non soffro di partigianeria (termine linguistico che andrebbe meglio definito) ma di una gran voglia di onestà mentale a tutto tondo. Mi spiego meglio ricordandoLe alcuni particolari.
Primo: Il suo ammirato predecessore Scoppola – cattolico/militante iscritto fin dagli anni Sessanta alla Democrazia Cristiana – nel 1974 fu trai promotori del referendum sul divorzio: in netto contrasto col suo partito di riferimento. Nel 1975 con Paola Gaiotti, Beniamino Andreatta, Paolo Ruffini e Romano Prodi, promosse la Lega Democratica. Nel 1981 (ritenendolo migliorativo delle nascite) vota a favore dell'aborto legalizzato. Eletto senatore nel 1983, nel 1992 diventa Progressista...per poi darsi ai Popolari della Margherita. Dal 2003 al 2007 fu Presidente Nazionale delle Rete dei Cittadini per l'Ulivo. Fu membro della Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco. Alla sua dipartita, la notizia venne data nel corso di una seduta del Senato della Repubblica dal senatore Giorgio Tonini. In un suo comunicato, Re Giorgio Napolitano ne fece un "illuminato interprete del pensiero e del movimento cattolico, assertore e promotore di dialogo nello spirito della Costituzione". Dal canto mio – oltre ai ripetuti cambi di casacca – non riesco a capire cosa fece di straordinario per migliorare i disagi del Popolo Italiano, per meritare tanti salamelecchi.
Secondo: Per quanto concerne lo stravolgimento della nostra Costituzione Le ricordo che il primo, a manipolarla è stato l'ex Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: con la nomina di Governi non previsti dalla Magna Carta.
Terzo: Quando parla di furibonde lotte per il potere, sa forse indicarmene uno...tra i tanti politici passati e presenti, che non le abbia programmate e messe in atto in questo nostro sporco Paese?
Quarto: Circa la manipolazione degli elettori, che Lei irrispettosa chiama "fans" quando votano 5 Stelle, è forse all'oscuro di quel vergognoso agire del Pci quando tutti si dichiaravano di sinistra e poi candidavano personaggi che con la miseria del plebe non avevano un bel nulla da spartire...un nome per tutti: De Benedetti?
Quinto: Sulla convinzione che per Di Maio Palazzo Chigi sia una specie di Palazzo d'Inverno da conquistare todo-modo...cioè parafrasando il detto di Sant'Ignazio di Lojola secondo il quale il miglior modo di adeguarsi alla volontà divina sono gli esercizi spirituali (nello specifico: adeguarsi alla volontà del Presidente Mattarella): cosa che Di Maio non tanto all'oscuro dell'agire politico quando si tratta di conquistare una parte di potere in Italia sta facendo perfettamente, sono d'accordo con Lei.
Sesto: Non sono assolutamente d'accordo, invece, quando si dichiara timorosa per la nostra democrazia minacciata da Salvini. Anche perché Lei, come me, sa benissimo che in Italia dobbiamo parlare di democrazia ma di partitocrazia...ovvero la dittatura non di un solo uomo ma di tanti uomini coalizzati in formazioni politiche.
Settimo: Personalmente non condivido né il significato e né il dileggio col quale da Lei viene spesso pronunciato il termine "populista"! Per me significherà sempre "essere dalla parte del Popolo".
Non me ne voglia per il seguito: utile a dimostrare la sua coerenza politica...anche se non sono riuscito a capire cosa di concreto abbia fatto per migliorare le condizioni del Popolo.
Dalle sue credenziali politiche postate su Facebook il 16/05/2018
Magda Negri (Novara 14 dicembre 1949): politica italiana.
Laureata in lettere e filosofia, entra in politica a diciannove anni. Vive a Torino. Dal 1976 al 1980 è stata responsabile della Commissione femminile del PCI della Federazione di Torino. Poi consigliera provinciale dal 1985 al 1994.
Nel 1994, è eletta, nella XII Legislatura, alla Camera dei deputati. Entra nella direzione nazionale dei Democratici di Sinistra ed è vice-responsabile del Dipartimento Autonomie Locali dello stesso partito.
Nel 2006 viene eletta al Senato come rappresentante dei Democratici di Sinistra nella Regione Piemonte. È membro della Commissione Istruzione Pubblica e Beni Culturali; della Giunta delle Elezione e delle Immunità Parlamentari;del Comitato Parlamentare per i Procedimenti di Accusa. All'inizio della Legislatura entra nel Gruppo Parlamentare dell'Ulivo; il 18 maggio 2006, cambia gruppo, e entra a far parte del Gruppo per le Autonomie.
                                                                                        Un cordiale saluto F.sco Della Rovere

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