venerdì 29 marzo 2019

Addio alle armi


Addio alle armi

   Da sempre contrario all'arroganza ed alle malefatte della classe dirigente di questa povera Italia, il sottoscritto come fondatore di Libertà & Progresso, movimento di opinione definito "Politica d'alta quota" dal più noto pensatore della Sinistra Storica torinese e da me visto, invece, come delirio di un moderno Don Chisciotte ignorato non solo dai mulini a vento ma pure dai bisognosi di farina...cioè dai soliti imbecilli che blaterano contro tutto e contro tutti tanto per fare qualcosa, sento di dover dire addio progetto. Ma non prima di aver chiarito alcuni punti! Primo fra tutti che la mia resa è dovuta all'avanzata età...che non mi permetterebbe più enormi sprechi di energie simili a quelle profuse nei primo giorni del febbraio 1990, quando dopo aver cinto di assedio il Comune di Torino, con 6.000 persone, fondai il Movimento. E poi per la delusione di non aver potuto trasformare il Movimento in una forza politica capace di mandare a casa tutti i politicanti che si sono avvicendati alla guida del Paese. Un fiasco dovuto alla difficoltà di fare proseliti tra una marea di persone non disposte ad accettare le rigide regole dello Statuto...perché all'interno del quale non è possibile sognare poltrone o scorciatoie per i facili arricchimenti. Eccone alcuni punti di non facile digestione! 
  
   Art. 3 Gli Scopi Sociali:
Deciso a far prevalere la giustizia sociale, il Movimento lotta per una più equa suddivisione degli utili determinati dal Pin (Prodotto Interno Netto): pretendendo che il minimo salario sia tale da garantire un decoroso mantenimento di un qualsivoglia nucleo familiare.
Contestualmente L&P vuole:
Un patto sociale che ponga dei limiti ai grandi profitti.
Il totale abbattimento della disoccupazione...con ogni mezzo.
Un trattamento pensionistico uguale per tutti...dal Capo dello Stato al più umile dei cittadini.
Un sistema retributivo con buste/paga senza trattenute alla fonte.
Una tassazione proporzionata al reale reddito di ogni singolo contribuente...e non basata su presunti incassi.
Una legge anti-speculazione che impedisca ai capitali inerti...quelli non impiegati per creare posti di lavoro o per modernizzare gli impianti produttivi, di moltiplicarsi senza un limite massimo.
Il Paese a trazione turistica.
Carriere separate in Magistratura: con responsabilità personale dei giudici di fronte a provata
superficialità o malafede.
Carriere in cui prevalgano i meriti là dove l’ufficiale pagatore è lo Stato.
Una volitiva politica capace di sgretolare tutte quelle barriere che continuano a mantenere divisa l'Italia.
Uno Stato molto attento ai problemi di ogni singolo cittadino. Con degli impiegati servi e non padroni. Un decentramento amministrativo che riconosca a Regioni e Comuni la quasi totale autonomia fiscale: fatti salvi quei paletti necessari per impedire posizioni egemoniche o indipendentiste. Nella marcia verso questi irrinunciabili traguardi il Movimento lotta contro i monopoli privati, e quindi riconosce allo Stato il diritto di muovere concorrenza a chiunque...in ogni settore ed in ogni momento. Combatte la globalizzazione dei mercati...tesa solo al non controllo e alla non tassazione dei grandi capitali. Alle immense e fredde città/mercato preferisce i piccoli commerci...fatti di caldi ed amichevoli rapporti umani. Vuole la totale rottura dei rapporti diplomatici con gli Stati ben disposti alla coltivazione ed al traffico di sostanze stupefacenti. E' dichiaratamente contro il tanto decantato Villaggio Globale: causa d’incontenibili flussi migratori che minano alle radici la cultura e l’ordinamento dei popoli costretti a subirli, e quindi non tollera la presenza di sfaccendati clandestini sul territorio nazionale. Dichiara guerra a l’inquinamento del Pianeta. Anima ed incentiva la pace tra gli uomini. Riconosce ad ogni popolo il diritto a l’autodeterminazione. Combatte i soprusi.
  
   Art. 12 L’ Indegnità:
Sono da espellere per indegnità gli iscritti che risultino responsabili di reati quali: crimini contro l’umanità, scippo o rapina, sequestro di persona, concussione, corruzione, violenza contro i più deboli, violenza sessuale, pedofilia, traffico o spaccio di sostanze stupefacenti, uso di droghe come scelta di vita, sfruttamento di minore, sfruttamento della prostituzione, sofisticazione alimentare, maltrattamenti verso genitori o figli, danneggiamento volontario della cosa pubblica, offesa volontaria alla pubblica decenza. ubriachezza molesta, arricchimento personale alle spalle del Movimento. Se dettati da necessità vitali i reati contro il patrimonio, purché minimi e privi di violenza, non comportano necessariamente l’espulsione.

   
   Art. 20 Rinnovamento dei Quadri:
Per il rinnovamento della classe dirigente, e quindi per dare nuova linfa a L & P, tutte le cariche elettive non possono andare oltre il 70° anno di età. Raggiunto tale limite ogni dirigente - di qualsiasi livello e grado, dovrà calarsi nei panni del semplice iscritto. Ciò comunque non impedirà di portare a compimento l’ultimo mandato.".

   Un saluto a pochi che mi chiedono di non desistere, ed anche a quanti sognano un'Italia diversa...se ancora ne esistono. (fdr)


mercoledì 27 marzo 2019


Dopo aver letto su TORINO CRONACA QUI del 26/03/2019:
"Comandano gli abusivi. Sono padroni del Balon. Impuniti da oltre 2 mesi!". Questa fu la nostra la nostra accusa fatta quando ancora il bubbone non era scoppiato:

Tratta da: "RIVOLUZIONE LIBEROPROGRESSISTA" del 2007
Attualmente non esistono, in Italia, organismi governativi che non vadano snelliti e resi funzionanti! Non esistono poteri che non debbano essere ricollocati in giuste mani! Non esistono uffici statali che non abbiano bisogno di una energica ramazzata! Non esiste un solo dipendente pubblico che si renda servitore di quel popolo che, malgrado la sua provata inefficienza, continua a pagargli lo stipendio! Non esistono doveri sentiti, come non esistono diritti riconosciuti! Oggi non esistono governanti innamorati di questa nostra maltrattata Patria...un sentimento che non dovrebbe assolutamente fare schifo: come certe utopistiche riflessioni comuniste vorrebbero farci credere! Quella che stiamo vivendo, agli inizi del nuovo millennio, assomiglia a quella piccolissima Italia del voltagabbana Francesco Crispi e di Antonio Salandra del primo 'Novecento. Un'Italia dove i ricchi diventavano sempre più ricchi ed i poveri sempre più poveri, e col potere economico sempre in gradi d'imporsi sul potere politico.
Noi di Libertà & Progresso – movimento politico troppo idealista per essere vero – nato il 6 febbraio del 1990, fummo i soli a prevedere la fine dei Partiti tradizionali di allora e la conseguente fine della nostra democrazia! Noi fummo quelli che alla testa di seimila persone (commercianti e residenti in loco) capeggiammo la famosa rivolta di Porta Palazzo: prevedendone il totale disfacimento sia sotto il profilo commerciale, che sotto quella pacifica convivenza dovuta alla multirazzialità imposta dall'alto. Senza dimenticare la salute pubblica: attualmente messa a rischio per la vendita di frutta e verdura quasi mai in discreto stato di conservazione.
Purtroppo quel nostro tentativo di sensibilizzare i distratti politici di Torino non valsero a nulla, se non per pochi giorni. Passati i quali il sindaco di allora Maria Magnani Noia, appena capì che lo scrivente organizzatore della protesta (visto dai quotidiani nazionali e dalla Tv francese come un moderno Masaniello), era stato estromesso in assemblea dagli affari riguardanti la vivibilità del più grande mercato d'Europa, si riprese tutto ciò che aveva concesso prima.
Purtroppo, cara "CRONACA QUI", Torino oggi ha perso quella sua atavica capacità di progredire. Qui non ci sono più teste pensanti in grado di dare la giusta svolta alla nostra Città...che meriterebbe ben altro.
Un distinto saluto...che vale da ringraziamento per tutto ciò che state facendo per il bene pubblico, da Francesco Della Rovere.

Torino 28 marzo 2019