mercoledì 8 agosto 2018

Marginelle 1956


Marginelle 8 agosto 1956

Paragonare i migranti che a centinaia di migliaia oggi invadono le nostre coste ai 136 minatori italiani morti in Belgio l'8 agosto del 1956 nella miniera carbonifera di Bois du Cazier, a Marginelle, in Belgio, a mio avviso è come oltraggiarne la memoria.
A promuovere la vergognosa similitudine, non sono gli italiani che della dissennata invasione extracomunitatia ne subiscono le conseguenze, ma quella parte marcia della nostra classe politica che su questa nuova tratta di esseri umani ci lucra. Gente che promuove valori che non sono tali...come per esempio quello di dare in adozione bambini (ignorandone i naturali diritti) alle coppie gay. Oppure che magnificano le tante "virtuose" immoralità di cui vanno fieri e che stanno facendo fare all'Italia la fine dell'Impero Romano: crollato per decadenza dei costumi e per la dissolutezza degli ultimi Cesari. Solo che i primi sono così ignoranti che della calata dei barbari e dei saccheggi dell'antica Roma non ne masticano affatto.Ma vediamola più da vicino la vergognosa similitudine di cui sopra. Senza citare i tanti affiliati alle cosche di governative che la sostengono!
Cominciamo innanzitutto col dire che i nostri connazionali non andarono in Belgio senza essere invitati. La loro richiesta, come minatori, fu avanzata direttamente dal Governo Belga al Governo italiano. Una richiesta che si concretizzò con un protocollo firmato dai due Paesi il 23 giugno del 1946. In esso, considerando il nostro assoluto bisogno di carbone (che il Belgio non ci vendeva per ripicca: essendo stati suoi nemici nella Seconda Guerra Mondiale) si certificava che Bruxelles ci avrebbe venduto 2.500 tonellate di carbon fossile per ogni 1.000 lavoratori da noi mandati ad estrarlo.
Quarantamila e non uno di più, furono nella totalità i nostriconnazionali che spedimmo nelle miniere del Belgio. Gente piuttosto magra perché toccata dalla fame del dopoguerra, quando l'unico pane reperibile era quello razionato di granturco...e non con fisici palestrati come i negri d'Africa che sbarcano da noi: alti quasi due metri e che si dichiarano morti di fame! Gente povera senza una lira in tasca, la nostra...e non ricca come i migranti cha per arrivare oggi in Itaia pagano cifre che al loro paese di origine equivalgono ad una fortuna!
Gente senza puzza al naso, la nostra, che appena arrivata andò ad estrarre carbone...e non in cerca di beni esposti alla pubblica fede per appropriarsene...come fa la maggior parte dei nostri non invitati ospiti! Gente, la nostra...quella che mori tra fimme e fumo in fondo al pozzo di San Charlos (profondo 1.035 metri), che non ebbe mai il tempo nè le possibilità economiche di bighellonare per le vie di Charleroi (città più vicina a Marginelle); al contrario dei tanti extracomunitari che oziano nei centri storici delle nostre metropoli con al collo catene d'oro spesse un dito, con cellulari di ultima generazione e con tanti soldi (provenienti da scippi, rapine, furti e spaccio di droghe) da buttare nelle slot-machine.
Volete dirmi, quindi, di quale similitudine avete parlato in questi giorni? O anche voi, come fecero i responsabili della tragedia di Marginelle nel nascondere le tante responsabilità personali con delle menzogne, usate gli stessi metodi per coprire la voglia di svendere il Paese all'Islam, e di portare alla fame l'intero Popolo per rendere il progetto meno rischioso? "Occhio, signori della politica, perché anche gli italiani di oggi sono arrivari in fondo al pozzo e non intendiamo morire da soli!"...è il sussurrato avviso che si sente camminando tra la gente nelle periferie delle grandi città italiane!(fdr)






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