martedì 12 giugno 2018

Da quando la prima nave carretta...


Da quando la prima nave carretta...

Da quando la prima nave-carretta con circa un migliaio di clandestini albanesi a bordo, il 7 marzo del 1991, a forzare astutamente il blocco nel porto di Brindisi, sbarcando il suo illegale carico umano nella città pugliese, il numero di extracomunitari presenti in italia senza un regolare visto d'ingresso, aumenta di anno in anno.
Questa nuova forma d'invasione, dovuta come punto di partenza al crollo del Muro di Berlino e successivamente ai trattati di Schengen, oltre a mettere in grave crisi economica il Paese, mette a dura prova la tenuta dell'ordine pubblico in molti popolosi quartieri metropolitani...dove tra residenti indigeni e non invitati ospiti è quasi guerra non dichiarata per il controllo del territorio.
Di fronte ad una situazione tanto pericolosa e che non accenna a diminuire, perché gli sbarchi di clandestini sulle nostre coste meridionali s'intensificano sempre di più, sono in molti a comportarsi come le tre scimmiette del "Non vedo...non sento...e non parlo!".
A sottovalutare in maniera vergognosa il fenomeno migratorio è anche l'attuale classe politica, troppo impegnata a riempirsi le tasche invece di camminare tra la folla per percepirne la rabbia. Molti di loro - con l'incondizionato benestare dei "buonisti di turno che in Italia abbondano quando si tratta di offrire il culo degli altri a quanti ne volessero approfittare - in aggiunta non fanno che parlare di una presenza straniera assolutamente necessaria all'economia del Paese. E per sostenere questo miserabile assunto - da noi considerato tradimento verso gli italiani quando li definiscono poco inclini ad accettare determinati lavori - organizzano tavole rotonde a sostegno, in ambienti cattolici, in circoli ex-comunisti, e nei più seguiti tolk-show televisivi.
La sensazione da noi percepita, anche se molti leader politici si sono dichiarati pronti a rispedire nelle terre di origini gli autoinvitati nostri ospiti privi di determinati requisiti, è che qui si sta facendo di tutto per trasformare al più presto possibile l'attuale società in un miscuglio di razze e di religioni.
In questa folle galoppata verso la perdita dell'identità nazionale, favorita dalla nostra proverbiale ospitalità e dal fatto che i nuovi arrivati siano abili nel calarsi nei miseri panni di chi emigra in cerca di cibo...ma non di democrazia perché diversamente l'avrebbero pretesa con la forza in casa loro, i più accaniti zelanti sono i grandi imprenditori...che da una società di questo tipo si aspettano manodopera a basso costo dietro i cancelli delle loro fabriche o delle loro più disparate aziende. Le diverse mafie che di certo troveranno il sistema di utilizzare i nuovi arrivati. Le associazioni che gestscono i centri di accoglienza perché sui costi dell'immigrazione si arricchiscono. I grandi allevatori di bestiame ai quali ne affideranno le cure per pochi spiccioli. Il caporalato del Sud che finalmente può pagare la nuova manodopera al pari degli schiavi negri nei campi di cotone negi Stati Uniti prima della Guerra di Secessione. E per finire (aggiungiamo noi) sui politici di "Sinistra" che stupidamente pensano di poterne un giorno catturare i loro voti.
La situazione resta quindi esplosiva. E lo sarà di più man mano che la presenza degli stranieri aumenterà in misura esponenziale. Ce ne renderemo conto il giorno in cui gli extracomunitari saranno talmente tanti da doverli spalmare con la forza su tutto il territirio nazionale...andando ad intaccare con la loro presenza la quiete dei piccoli paesini di provincia. Da dove con ogni probabilità vedremo partire l'irreparabile. (fdr)

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