Da
quando la prima nave carretta...
Da
quando la prima nave-carretta con circa un migliaio di clandestini
albanesi a bordo, il 7 marzo del 1991, a forzare astutamente il
blocco nel porto di Brindisi, sbarcando il suo illegale carico umano
nella città pugliese, il numero di extracomunitari presenti in
italia senza un regolare visto d'ingresso, aumenta di anno in anno.
Questa
nuova forma d'invasione, dovuta come punto di partenza al crollo del
Muro di Berlino e successivamente ai trattati di Schengen, oltre a
mettere in grave crisi economica il Paese, mette a dura prova la
tenuta dell'ordine pubblico in molti popolosi quartieri
metropolitani...dove tra residenti indigeni e non invitati ospiti è
quasi guerra non dichiarata per il controllo del territorio.
Di
fronte ad una situazione tanto pericolosa e che non accenna a
diminuire, perché gli sbarchi di clandestini sulle nostre coste
meridionali s'intensificano sempre di più, sono in molti a
comportarsi come le tre scimmiette del "Non vedo...non sento...e
non parlo!".
A
sottovalutare in maniera vergognosa il fenomeno migratorio è anche
l'attuale classe politica, troppo impegnata a riempirsi le tasche
invece di camminare tra la folla per percepirne la rabbia. Molti di
loro - con l'incondizionato benestare dei "buonisti di turno che
in Italia abbondano quando si tratta di offrire il culo degli altri a
quanti ne volessero approfittare - in aggiunta non fanno che parlare
di una presenza straniera assolutamente necessaria all'economia del
Paese. E per sostenere questo miserabile assunto - da noi considerato
tradimento verso gli italiani quando li definiscono poco inclini ad
accettare determinati lavori - organizzano tavole rotonde a sostegno,
in ambienti cattolici, in circoli ex-comunisti, e nei più seguiti
tolk-show televisivi.
La
sensazione da noi percepita, anche se molti leader politici si sono
dichiarati pronti a rispedire nelle terre di origini gli autoinvitati
nostri ospiti privi di determinati requisiti, è che qui si sta
facendo di tutto per trasformare al più presto possibile l'attuale
società in un miscuglio di razze e di religioni.
In
questa folle galoppata verso la perdita dell'identità nazionale,
favorita dalla nostra proverbiale ospitalità e dal fatto che i nuovi
arrivati siano abili nel calarsi nei miseri panni di chi emigra in
cerca di cibo...ma non di democrazia perché diversamente l'avrebbero
pretesa con la forza in casa loro, i più accaniti zelanti sono i
grandi imprenditori...che da una società di questo tipo si aspettano
manodopera a basso costo dietro i cancelli delle loro fabriche o
delle loro più disparate aziende. Le diverse mafie che di certo
troveranno il sistema di utilizzare i nuovi arrivati. Le associazioni
che gestscono i centri di accoglienza perché sui costi
dell'immigrazione si arricchiscono. I grandi allevatori di bestiame
ai quali ne affideranno le cure per pochi spiccioli. Il caporalato
del Sud che finalmente può pagare la nuova manodopera al pari degli
schiavi negri nei campi di cotone negi Stati Uniti prima della Guerra
di Secessione. E per finire (aggiungiamo noi) sui politici di
"Sinistra" che stupidamente pensano di poterne un giorno
catturare i loro voti.
La
situazione resta quindi esplosiva. E lo sarà di più man mano che la
presenza degli stranieri aumenterà in misura esponenziale. Ce ne
renderemo conto il giorno in cui gli extracomunitari saranno talmente
tanti da doverli spalmare con la forza su tutto il territirio
nazionale...andando ad intaccare con la loro presenza la quiete dei
piccoli paesini di provincia. Da dove con ogni probabilità vedremo
partire l'irreparabile. (fdr)
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