Avrà
avuto all'incirca sessant'anni
(15/11/ 2014)
Era
di piacevole aspetto e disponeva di una classe innata. I suoi vestiti
raccontavano di una vita vissuta...non so fino a quando, in un più
che dignitoso decoro. Le mani, mentre rovistava tra gli scarti del
mercato ortofrutticolo di Porta Palazzo, a Torino, erano ben curate.
Il portamento altero, ma in quella circostanza tenuto volutamente
sotto tono. Cioè nascosto.
Dopo
averla osservata, per me fu istintivo mettere le mani in tasca e
tirar fuori una banconota da cinque euro. Mi avvicinai...cercando con
tutta la mia persona di coprirla da sguardi indiscreti: come se una
foza interna che mi obbligasse a proteggerla. Poi senza guardarla
negli occhi per non imbarazzarla più di tanto le chiesi:
– Signora...si
offende se non potendo dare di più le offro cinque euro?
Mi
penetrò l'anima guardandomi muta negli occhi...per alcuni secondi
che a me parvero una eternità, prima di posare i suoi occhi
inumiditi da un pianto a malapena represso sulla banconota. Poi aprì
la borsetta di gran marca che teneva a tracolla. Tirò fuori un
fazzoletto candido come la neve. Si diede una ripulita alla mano
sporcatasi. leggermente nel cercare del cibo recuperabile tra
rifiuti, e con innata delicatezza prese quanto le stavo offrendo.
Accompagnandolo con parole che mi spaccarono il cuore:
– Non
sono proprio in condizioni tali...da potermi permettere di rifiutare
una simile offerta! Grazie, Signore.
Si
allontanò senza voltarsi...ma non umiliata per quella mia
intromissione nel suo stato di povertà. Probabilmente era incazzata
perchè non riusciva ad avere – al contrario del sottoscritto –
una ovvia propensione per le forche e le ghigliottine da presentare
come paga ai tantissimi Governi che l'avevano ridotta in quello
stato.
Da
quel giorno ogni tanto rivado col pensiero a quel casuale incontro, e
finisco sempre col chiedermi "Che fine avrà fatto quella
vittima dei malgoverni?" (fdr)
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